L’emergenza Coronavirus e il conseguente blocco delle lezioni frontali in aula ha bruscamente costretto a ripensare anche il modo di fare formazione.
Dalla rivista Forme • Informazioni e opinioni sulle politiche attive del lavoro
IL COMMENTO
L’agenzia Sapiens ha dieci filiali con casistiche diverse.
L’aula virtuale rappresenta una vera potenzialità, in quanto consente di unire le zone e di organizzare l’attività al meglio, per cui il suo utilizzo proseguirà.
Arbra Formazione ha raccolto la sfida e consentito ai corsi di Uil Lombardia e Uil Veneto per l’imminente campagna fiscale non solo di giungere a conclusione entro i termini previsti e con soddisfazione di tutti, ma anche di porre importanti premesse per un modo nuovo d’intendere la formazione, ottimizzando le risorse e cancellando le distanze. Ed ora, da qui, non si torna più indietro.
Intendiamoci, non che si fosse all’anno zero, di aule virtuali e di e-learning si parlava da tempo, senza però giungere a utilizzare massivamente tali risorse. Occorreva pertanto imprimere al discorso una decisa accelerazione e l’occasione è giunta proprio con le restrizioni imposte dal Covid-19 e con il divieto di svolgere formazione in aula. Divieto, che rischiava di far naufragare i corsi promossi da Uil Lombardia e Veneto, partiti a febbraio con il metodo tradizionale e mirati a preparare nuovi operatori da inserire presso i propri Caf per la compilazione dei 730, nonché ad aggiornare su normative e procedure il personale già utilizzato nelle campagne fiscali precedenti.
Un percorso di successo
I 155 i candidati, scelti tra i disoccupati dall’agenzia per il lavoro Sapiens, che avevano intrapreso un percorso di formazione interamente finanziato dal Fondo FormaTemp si erano ritrovati bloccati dal lockdown del 9 marzo scorso. Di necessità, virtù: necessità subito intercettata da Sueellen Alquati, responsabile delle politiche attive e della formazione di Sapiens, rivoltasi ad Arbra. Non a caso, Arbra da tempo ha infatti abbracciato le nuove tecnologie, il processo di digitalizzazione e puntato sulle opportunità offerte dall’informatica: per questo è già dotata di piattaforma di unità didattica e di aule virtuali. Rappresentava insomma la soluzione giusta, più immediata e affidabile per l’emergenza determinatasi, grazie anche all’esperienza maturata con i corsi già organizzati in modalità digitale: “L’emergenza sanitaria ci ha spinto a provare, perché fino ad oggi non avevamo ancora utilizzato aule virtuali per la parte formativa”, spiega Sueellen Alquati. “Non avevamo alternative. Inizialmente si è trattato di una sperimentazione con tante ansie, come sempre quando ci si trova di fronte a qualcosa di nuovo. Il supporto di Arbra, però, è stato fondamentale, sia come fornitore di aule virtuali, sia in termini di gestione e assistenza, tanto degli allievi quanto dei docenti”.
In due giornate ai 16 docenti e ai 155 discenti Arbra ha spiegato il sistema di gestione dell’e-learning e affrontato con loro domande e difficoltà: come accedere, come intervenire, come caricare un test, come effettuare la condivisione dello schermo, come utilizzare il software per la compilazione dei 730 e via dicendo. Gestendo il back office, Arbra ha potuto verificare in qualsiasi istante ogni singolo aspetto, analizzarlo e risolverlo. Dal 16 marzo al 30 aprile 2020 sette aule virtuali sono state messe così a disposizione dei corsi Uil sulle cinque sedi: due aule su Mestre e Milano più una rispettivamente per Treviso, Bergamo e Lecco, turnando le lezioni tra mattino e pomeriggio. Sono state erogate in tutto ben 766 ore di formazione.
Certo, si è dovuto far fronte a qualche resistenza iniziale da parte dei fruitori, nonché ad intoppi tecnici, come quelli dovuti al sovraccarico di rete: “Le persone, prima di questa emergenza, non erano così abituate ad utilizzare le aule virtuali” spiega Alquati. “Nei nostri corsi vi sono alunni, che vanno dai 20 ai 55 anni, ovviamente con problematiche diverse, per cui sono stati bravi a mettersi alla prova e ad avere nella quasi totalità la costanza di portare a termine il corso e di raggiungere la frequenza necessaria per conseguire l’attestato”. Inizialmente, specie tra i docenti, non è mancato un po’ di scetticismo verso la formazione on-line: “Confesso invece di non essermi mai preoccupato per la strada nuova, che stavamo intraprendendo”, afferma Vincenzo Vita, amministratore delegato di Uil Lombardia. “Strada, che in effetti si è rivelata positiva: siamo riusciti a portare avanti un percorso formativo intenso e strutturato an- che su argomenti di una certa complessità, pur in un contesto difficile”. Il percorso si è concluso al meglio, i corsi sono terminati, ne è stata redatta la parte documentale con relativi registri e questionari, presenze rilevate con appello iniziale e mediante la tracciabilità di connessioni e disconnessioni, il tutto rigorosamente registrato, posto in sicurezza e archiviato. Ciò ha consentito il regolare inizio della campagna fiscale di Uil Lombardia e di Uil Veneto con l’assunzione a tempo determinato di coloro che hanno frequentato le lezioni: “Tutto questo ha permesso di sviluppare un’attività utile alla ripartenza, che altrimenti non avremmo potuto permetterci” precisa Vita.
Un’esperienza da ripetere
Il lockdown dovuto al Coronavirus, in qualche modo, è dunque servito: ha costretto tutti a fare quel salto in avanti, di cui c’era bisogno, incrementando le competenze di aziende e privati in un campo ancora in parte sconosciuto.
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo di formare i partecipanti”, afferma Valerio Franceschini, presidente di Uil Veneto, “e anche i test di verifica hanno dato risultati positivi. Certo, ora il mondo deve avanzare, la fibra ottica dev’essere portata dappertutto, la gente deve attrezzarsi, ma quest’anno abbiamo avuto una grande spinta in avanti in termini di preparazione. Credo che quest’esperienza formativa, specialmente per chi, come noi, abbia distanze regionali da coprire, possa essere ripetuta”. Il passo più importante è stato compiuto e da qui non si torna più indietro: “Abbiamo scoperto un mondo nuovo”, conferma Vita. “Sono personalmente propenso alle innovazioni, laddove vi siano le condizioni. Noi operia- mo con sedi, che vanno da Mantova a Sondrio: il fatto di poter chattare, condividere documenti, attivare un servizio di videochiamata e gestire un appuntamento con un soggetto esterno è ormai una realtà e la usiamo”. Anche in futuro, quindi, i corsi di formazione potran- no essere seguiti da decine di persone comodamente da casa loro, abbattendo costi e distanze.